La produzione italiana di vernici in polvere termoindurenti risente delle difficoltà di reperimento delle materie prime – soprattutto di alcuni tipi di resine – per la formulazione dei tradizionali prodotti. Ad esempio, al momento, le polveri epossi-poliesteri sono destinate a scomparire a favore delle poliesteri per le difficoltà produttive delle resine epossidiche. Anche se la domanda è ritornata quasi a livelli pre-pandemia, in generale gli sforzi messi in campo dai produttori hanno dato come risultato il mantenimento delle quantità prodotte nel 2020, in tonnellate (vedere la tabella I), pur avendo fatto riscontrare un aumento del fatturato – ma non dei ricavi – favorendo quello che le istituzioni ritengono essere una notevole crescita del PIL nel 2021.

Già nel 2020 la stasi del mercato italiano delle polveri era stata causata dalla insoddisfacente penetrazione delle innovazioni presentate agli utilizzatori – alcune delle quali molto interessanti e utili:

  • polveri a basso spessore (20-30 micron)
  • “polveri su polveri” (due strati con una sola polimerizzazione a forno a 180°C)
  • polveri a bassa temperatura di cottura (a 120-130°C durante 3-5 minuti);

e dalla continua riduzione quantitativa delle materie prime per la formulazione di polveri commerciali.

Inoltre i problemi causati dai continui aumenti delle materie prime costringono i produttori di polveri ad accettare quanto messo a disposizione dal mercato, non avendo la struttura, l’organizzazione e la forza economica per dedicarsi alla ricerca e sviluppo di materie prime alternative e, di conseguenza, di tecnologie differenti (ad esempio le polveri UV) e, a volte, di avere rapporti ragionevoli con gli utilizzatori, come nel passato.

Quali potrebbero essere le aspettative di chi vernicia?

Purtroppo si prevede un altro anno di stasi e di rapporti difficili tra chi produce le polveri termoindurenti e chi le utilizza a causa degli incontrollati aumenti delle materie prime (e della logistica): un momento preoccupante perché senza certezze del futuro, soprattutto per chi vernicia per conto terzi, che conta sulla programmazione degli inevitabili aumenti.

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