Come si fa a scegliere il giusto colore da utilizzare?

La percezione del colore è influenzata da vari fattori: innanzitutto dalle sensazioni personali determinate dalle caratteristiche percettive dell’occhio umano e dalla luce; poi, dal punto di vista fisico e oggettivo, dalla distribuzione spettrale dell’energia luminosa.

Esiste però una parte nascosta nella percezione del colore e questa deriva dall’inconscio di ogni individuo e dalle sue esperienze passate.
L’inconscio è suggestionato da quattro fattori:

  • Le relazioni fisico biologiche allo stimolo.
  • Gli archetipi; ad esempio l’associazione del nero a sensazioni di pericolo e paura.
  • La simbologia; all’interno delle religioni e delle tradizioni i colori hanno preso delle accezioni diverse: nella tradizione cristiana il blu è il colore della Madonna e questo rappresenta serenità e fiducia, tanto che i politici ad esempio preferiscono vestirsi di blu piuttosto che di nero.
  • Il valore sociale; ogni situazione sociale,
    politica e economica influenza la scelta del
    colore.

Proporre una selezione di colori, effetti e finiture significa, oltre a conoscere tutto quanto sopraccitato, calarsi nel progetto e raccogliere informazioni dettagliate sul contesto e anche sul gusto personale del cliente. Il gusto personale del cliente, che nel nostro caso è un professionista, è imprescindibile, mentre abbiamo il dovere di mettere in gioco la nostra esperienza e competenza riguardo tutto ciò che riguarda il contesto, come ad esempio le performance necessarie.

I produttori di vernice devono interiorizzare l’idea del professionista, trasferirla e tradurla nel mondo reale tecnico e applicativo, affinché sia coerente con il progetto, performante e dia un valore aggiunto al manufatto.

Gli studi internazionali sulle tendenze confermano che i colori tornano ciclicamente, anche se non perfettamente identici. Possiamo ipotizzare una ‘equazione’ per prevedere con una certa ragionevolezza quali saranno i colori più popolari negli anni a venire. Attraverso l’analisi di queste curve le aziende produttrici sviluppano ogni anno linee e collezioni in grado di accompagnare e anticipare l’andamento del mercato e a tenere traccia dei colori iconici che segnano le epoche.

COSA SI INTENDE PER “TENDENZA”?

La definizione del termine è abbastanza complessa.
Con tendenza si definisce qualcosa che nasce nel passato, si contestualizza nel presente e si proietta nel futuro, riflettendo il contesto sociale e culturale del paese in cui ci si trova, nonché gli accadimenti economico-politici contingenti. È difficile ì quindi che lo studio di una proposta colore non prenda in considerazione tutte queste variabili e si distacchi totalmente dal contesto in cui viene studiata.

Pertanto le proposte sono di anno in anno riscontrabili nei diversi paesi in maniera più o meno analoga, con qualche distonia dovuta alle differenze culturali locali.

Parlando di colore non si può tralasciare l’evoluzione delle finiture, che dal 2000 in poi hanno preso sempre più importanza nella progettazione delle vernici. Le finiture hanno dato al colore una profondità tale da poter trasformare un oggetto o un materiale. Ad esempio una finitura a effetto naturale applicata a un prodotto industriale può far sì che quest’ultimo entri in sintonia meglio e in modo più organico con l’ambiente, anche in quei progetti che richiedono una resistenza o una flessibilità di design più elevate rispetto a quelle ottenibili con materie prime totalmente naturali.
Negli ultimi 10 anni il mercato ha accolto con interesse gli effetti strutturati, anche detti texturizzati, che permettono di ottenere diversi tipi di finiture, effetti sempre più materici, aiutando a mascherare i difetti della superficie grezza.

Nel metallo invece sono cresciuti gli effetti che ricordano l’ossidazione e l’invecchiamento naturale dei metalli, come gli effetti anodizzati e l’effetto corten.

I profili che studiano questi aspetti non si trovano solitamente all’interno delle realtà produttive, per questo da diversi anni Lechler si avvale della collaborazione di una nota designer italiana, Francesca Valan, docente universitaria ed esperta di colore, con cui ha sviluppato il concept “Color Design” per proporsi in maniera completa e allineata alle aspettative dei professionisti che devono applicare il colore a protezione e decorazione del loro progetto.

Color Design lega lo sviluppo della chimica con l’evoluzione del linguaggio del colore creando una sintesi tra la tecnologia chimica da una parte e le scienze umanistiche dall’altra.

ESISTE UN COLORE GIUSTO PER OGNI SPECIFICO OGGETTO?

La risposta è un secco “NO”. Ogni oggetto deve avere un suo progetto colore, che deve essere unico, identificativo e contestualizzato al sentire contemporaneo, e rispondere alle caratteristiche della società del proprio tempo. Studiare le curve temporali delle mode ci permette di anticipare i temi cromatici e proporre un prodotto che, grazie alla sua finitura, spicchi tra gli altri simili. Non bisogna scordare però che la finitura è la “pelle” del prodotto e che questa ha fondamentalmente una funzione protettiva dagli agenti esterni al quale sarà sottoposto durante il suo ciclo vitale. Bisogna quindi scegliere con cura anche le differenti soluzioni tecnologiche per garantire le giuste prestazioni di affidabilità e rispetto delle normative per ciascun settore di applicazione.

In conclusione possiamo dire che ogni colore deve essere progettato e non può essere improvvisato, ma va pensato attentamente per valorizzare ed estendere il ciclo vitale di un manufatto.

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