La produzione italiana di polveri termoindurenti ha risentito, nel corso del 2022 ancora delle difficoltà di reperimento delle materie prime per la formulazione delle vernici, e dei costi di trasporto, ma in generale la produzione è stata quantitativamente analoga a quella del 2021.

I dati raccolti si riferiscono alla produzione nelle sedi produttive in Italia, anche di aziende non italiane o multinazionali. Infatti i produttori hanno informato che le oltre 90.000 tonnellate prodotte nel 2021 (vedi Verniciatura Industriale, gennaio 2021) sono state superate, seppur di poco, nel 2022.

Il mercato produttivo italiano si fa però sempre più complesso: alcune aziende italiane hanno infatti sedi produttive anche all’estero così come, soprattutto nell’ultimo periodo, ci sono state importanti acquisizioni che troverete in altro articolo. Per questo motivo non riportiamo, come nel passato, una “classifica” della produzione, che risulterebbe difficilmente controllabile ma, in base alle nostre interviste, proponiamo un quantitativo globale, con una tendenza complessiva.

Sebbene ci siano state, da parte di alcune aziende, performance di sicuro interesse, come nel caso di Bullcrem Lack (+ 25%), Stardust (+ 35%), Vires Polveri (+ 10%) e ci sia stata l’acquisizione di Arsonsisi da parte di PPG, cosa che ha consolidato la presenza della grande azienda multinazionale anche nel settore delle polveri, non ci sono stati altri incrementi o decrementi significativi.

In ogni caso, a chi fosse interessato ad approfondire questi temi consigliamo di rivolgersi all’associazione italiana di categoria dei produttori di vernici, Assovernici.

SVILUPPO DI PRODOTTO

Anche nel 2022 si è però assistito alla insoddisfacente penetrazione nel mercato delle vernici in polvere cosiddette “innovative” o, comunque, differenti dalle consuete termoindurenti o con prestazioni/funzionalità differenti. Alcune delle quali sono molto interessanti e sarebbero utili, soprattutto agli utilizzatori ma, come spesso accade, la mancanza di un vero bisogno e probabilmente il fatto che l’informazione arriva spesso ai verniciatori attraverso la mediazione della forza vendita delle aziende, oppure per sentito dire, faticano a trovare una collocazione generalizzata: si limitano ad essere usate se specificate dal cliente finale o dal designer in ambiti specifici – automotive, arredamento, architettura, anticorrosione.

QUALI SONO I PRODOTTI “NUOVI” GIÀ INDUSTRIALIZZATI

  • polveri a basso spessore (20-30 micron)
  • polveri su polveri (due strati con una sola polimerizzazione a forno a 180°C)
  • polveri a bassa temperatura di cottura (120-130 °C durante 3-8 min, più frequentemente 140 °C)
  • polveri UV.

Si comprende facilmente come le difficoltà produttive, causate dalla complessità del reperimento delle materie prime e da altri fattori, quali i costi energetici, costringano i 13 produttori italiani (cioè che hanno produzione in Italia), oltre alle quattro aziende rappresentate – Adapta Color, Tiger, IGP e Axalta- a risolvere principalmente le tempistiche delle forniture al cliente, piuttosto che dedicarsi alla (ricerca?) commercializzazione di polveri con requisiti avanzati, come quelle citate.

Ai 17 marchi sopra riportati dobbiamo aggiungere due “piccole” realtà che, da una iniziale presenza locale stanno organizzando un servizio a livello nazionale, come la divisione “polveri” di SBS Steel Belt Systems e Fox Color. La divisione polveri della SBS è già da tempo nota e conosciuta ai lettori di Verniciatura Industriale, ai produttori di polveri “vergini” e a alcuni grandi utilizzatori di polveri (è in aumento l’interesse anche di medi utilizzatori e verniciature per conto terzi) – per il servizio di rigenerazione delle polveri fuori standard (o fini) offerto al mercato internazionale delle vernici e della verniciatura a polveri che, grazie ad una ricerca anche a livello universitario, sono supportati da una politica di recupero di materie prime secondarie in ottica economia circolare, altro interessante argomento di sviluppo per un futuro sostenibile. La seconda, Fox Color, è invece un giovane nuovo produttore di vernici in polvere “vergini”.

TENDENZE

La tendenza che si coglie è quella di un altro anno di stasi produttiva di polveri termoindurenti per soddisfare l’attuale (grande) lavoro di verniciatura, in particolare per quanto riguarda il servizio di verniciatura conto terzi che è sempre molto richiesto anche nel primo mese del 2023.

Rileviamo infatti che molti verniciatori conto terzi, soprattutto, hanno organizzato stabilmente il lavoro su due turni, forse grazie al reshoring di molta produzione dall’estero, in ottica di riduzione della catena di fornitura.

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