Verniciatura Industriale 672

EDITORIALE VERNICIATURA INDUSTRIALE 672

Transizione 5.0

Il 29 aprile, mentre scriviamo queste note, è stata attivata una nuova procedura per compensare i crediti d’imposta per gli investimenti i4.0, mettendo una pezza su un provvedimento precedente di blocco, con applicazione retroattiva (si applicava anche sugli investimenti effettuati nel 2023, non solo su quelli di quest’anno). Seppure fortemente depotenziata, i4.0 ritorna ad essere utilizzabile dalle aziende che investono in nuove e più avanzate tecnologie, con un po’ di burocrazia aggiuntiva.
Quanto previsto da i4.0 (nella nostra legislazione, Transizione 4.0) rimane e costituisce il sottostrato dell’evoluzione della misura, denominata Transizione 5.0, che inserisce un obiettivo relativo alla diminuzione dei consumi energetici (3% dei consumi generali o 5% dei consumi del processo o macchina oggetto dell’investimento), se si vuole ottenere un ammontare più interessante del credito d’imposta per i nuovi investimenti. Non trattiamo in questa sede dell’ulteriore aggravio burocratico previsto. Segnaliamo che, tra le spese che si possono conteggiare, ci sono quelle per i consulenti (fino a un limite di 10 mila euro). I consulenti, nel caso si giunga infine alla pubblicazione dei decreti attuativi, che renderanno operativa Transizione 5.0, saranno senz’altro necessari, essendo prevista una relazione tecnica ex-ante che spieghi all’autorità competente (il Gestore dei Servizi Energetici, GSE) come raggiungere gli obiettivi prescritti dalla legge. Tra le criticità, che sperabilmente dovranno trovare soluzione nei decreti attuativi, ci sono i metodi di calcolo dei risparmi, che dovranno essere mantenuti ed essere dimostrabili nei 5 anni successivi all’investimento.

Ex-ante
Innanzitutto, sarà necessario definire i criteri per descrivere la situazione dei consumi precedente l’investimento. Difficilmente, nella situazione precedente, è stato in uso un sistema di gestione analitico dei consumi energetici, anzi l’introduzione di questo sistema sarà proprio uno degli elementi che caratterizzeranno i nuovi investimenti T5.0. I dati di consumo tratti dalle fatture, da questo punto di vista, sono dati “grezzi”, e saranno necessarie stime e criteri di normalizzazione.

Ex-post
Analogamente, sarà necessario introdurre dei sistemi di normalizzazione dei consumi futuri, in modo da depurare i dati da stagionalità, andamento del ciclo economico, ore di attività dell’impianto, e altri fattori che hanno incidenza sui consumi di un processo tipico di verniciatura (masse in ingresso dei forni, tipo di prodotti chimici e vernici utilizzate, e così via). Una volta definiti tali criteri di normalizzazione e installato e attivato un sistema di gestione analitico dei consumi energetici, ci si attende di poter tenere sotto controllo la situazione energetica e di poterla dimostrare ex-post, come richiesto dalla legge.

Tempi
Purtroppo T4.0 e T5.0 sono dispositivi a scadenza, e le scadenze sono molto brevi (fine 2025). È vero che la caduta degli investimenti negli ultimi due trimestri ha liberato della capacità produttiva dei produttori di beni d’investimento che rientrano nell’ambito di tali leggi, ma un anno e mezzo per definire, deliberare e rendere operativi investimenti di questo tipo è un intervallo piuttosto stretto. Pertanto, pensiamo che, per le aziende alle prese con programmi d’investimento con potenziale d’ottimizzazione energetica interessante, sia funzionale iniziare il più presto possibile l’analisi attuale dei consumi energetici.