Assovernici, come di consueto, ha realizzato un’indagine per rilevare il punto di vista dei propri associati su difficoltà e sfide del momento attuale in raffronto a un anno fa. Emergono segnali incoraggianti nella sfera della sostenibilità, ma le aziende sono chiamate anche a investire in percorsi virtuosi che, oltre ai prodotti finali, riguardano i processi produttivi, in risposta agli obiettivi di economia circolare e zero emissioni. Traguardi non facili nel quadro di generale incertezza dell’economia italiana ed europea.

L’incertezza che domina tutti i mercati, si ritrova anche nel mondo delle pitture e i grandi temi quali l’andamento dei prezzi delle materie prime, la crescita dell’inflazione, dei costi di produzione e di trasporto, sono quelli che più preoccupano gli operatori del settore. Ma in concreto, oggi, quanto pesano queste voci per le aziende italiane del settore vernici? Attraverso un’indagine, Assovernici ha voluto tastare il polso alle proprie aziende associate e capire come stiano vivendo il momento attuale.

L’indagine (a cui ha risposto il 70% degli associati) parte da una riflessione sulle preoccupazioni primarie: quali sono?

Su questo gli intervistati hanno potuto indicare fino a 4 risposte, che complessivamente posizionano al primo posto l’apprensione per l’incognita dell’evoluzione del mercato nel secondo semestre (64,3%), al secondo la difficoltà nel reperimento di personale qualificato (57,1%), al terzo la riduzione dei margini di guadagno (50%), seguono l’incremento dei costi generali (42,9%), la digitalizzazione dell’azienda (28,6%), la necessità di migliorare la formazione dei lavoratori e l’accesso ai finanziamenti (21,4%), il costo del lavoro e la morosità (14,3%).

Sebbene il costo del lavoro sia al settimo posto tra le inquietudini degli imprenditori, per l’85,7% di loro si registra un aumento tra il 2 e il 5%, il restante 14,3% evidenzia un aumento superiore anche al 5%. Se però allarghiamo lo sguardo e interroghiamo gli associati sui costi nel loro insieme, includendo, oltre al prezzo del lavoro, le imposte, l’energia… ecco che il 50% rimarca un aumento tra il 7 e il 9%; per il 35,7% degli intervistati è inferiore al 7%, mentre per il 14,3% è addirittura superiore al 9%.

L‘andamento dei costi delle materie prime, riferimento fondamentale per l’economia del comparto pitture, sembra mostrare i primi segnali di contrazione: per il 71% degli intervistati e rispetto a un anno fa, solo il 21,4% evidenzia ancora un aumento compreso tra lo 0 e il 5%.

Qual è allora l’andamento delle vendite? Il 35,7% stima un calo, mentre il resto degli intervistati dichiara un andamento stabile o in aumento.

Un segnale evidente di cambiamento della nostra industria, è quello che si evidenzia dall’aumentata propensione all’investimento in “sostenibilità”: l’85,7% ha iniziato un percorso per rendere più green i propri prodotti e in questo sono state premiate.

Per il 42,9% si registrano incrementi del 10% nella vendita di prodotti sostenibili, per il 14,3% tra il 5 e il 10%, mentre per il 21,4% tra lo 0 e il 5%.

Emerge anche l’impegno in tema di circular economy: il 64,3% ha avviato un programma per la riduzione degli scarti in ottica appunto di economia circolare. In questa direzione c’è chi introduce materie prime riciclate nel proprio portafoglio.

Altri hanno avviato nuove linee di prodotti naturali.

Altri ancora stanno dando una seconda vita alla plastica.

Ci sono inoltre progetti specifici ad esempio orientati al riutilizzo delle polveri di scarto che per le loro caratteristiche, invece di costituire un rifiuto, al contrario possono essere reimmesse nel ciclo produttivo.

La carbon neutrality, ovvero la riduzione delle emissioni al 55% entro il 2030 e del 100% entro il 2050, resta ancora un percorso da intraprendere per la metà degli intervistati. Alla domanda: avete iniziato un percorso verso questo obiettivo europeo? Le imprese infatti si dividono a metà. Indubbiamente rimane la difficoltà di abbracciare la sostenibilità in un contesto che vede la riduzione dei margini di guadagno e tante incertezze per il futuro.

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