Verniciatura Industriale 637

EDITORIALE

IL COVID-19
E GLI AUMENTI DELLE MATERIE PRIME

Fino al 2019 il mercato delle materie prime per le vernici e la verniciatura aveva continuato a mantenere un certo equilibrio.

Poi, con il coronavirus, le cose sono cambiate. Approfittando della pandemia, molti fornitori di materie prime essenziali per la produzione industriale hanno limitato la fornitura delle stesse, per vari motivi. Si ricorda qui ad esempio lo smisurato aumento dell’acciaio anche oltre il 40%. Si ricordano gli aumenti delle resine per la produzione delle vernici e, tra queste, in particolare, le epossidiche e via discorrendo.

Le aziende della catena di fornitura della verniciatura sono “costrette” ad aumentare i costi, mentre le aziende utilizzatrici spesso non ne vogliono sapere, accettando solo aumenti al di sotto delle due cifre: insomma, alle difficoltà di questi momenti complicati si aggiungono le difficoltà economiche e di vera contrazione di disponibilità delle materie prime.

Ma chi vernicia non può non prenderne atto.

È l’occasione pertanto per rivalutare e utilizzare industrialmente tutte le innovazioni che potrebbero aiutare a ridurre alcuni costi operativi:

• introdurre lo sgrassaggio nanotecnologico e la conversione metallica nanotecnologica applicata per nebulizzazione, così da non avere più fanghi e sgrassanti saturi di oli rimossi, da smaltire
• recuperare le polveri “fini”, non più utilizzabili sull’impianto (attualmente circa il 19%) che possono essere interamente recuperati come materia prima secondaria, in linea con i vantaggiosi principi dell’economia circolare
• recuperare le morchie di spruzzatura delle vernici all’acqua, mono e bicomponenti, nelle cabine a velo d’acqua – che sono percentualmente notevoli: 40-50% dello spruzzato – con l’ultrafiltrazione e l’osmosi inversa – come si fa da decine di anni negli impianti di cataforesi.

In altre parole: agli aumenti delle forniture il verniciatore dovrebbe rispondere risparmiando nelle operazioni.

Le parole “magiche” del presente e del futuro sono “economia circolare”.