Argos ST

COME CONTROLLA E GARANTISCE LA QUALITÀ DEI CICLI PROTETTIVI E DI FINITURA FORESI, UNA DELLE AZIENDE DEL GRUPPO ARGOS ST.

Per verificare la qualità dei processi di verniciatura effettuati, la sede Foresi del gruppo Argos ST elabora, su richiesta del cliente, report di misurazioni attraverso tre principali metodologie: test di adesione con prova di strappo su quadrettatura, misurazione dello spessore del trattamento e misurazione del gloss.

Altri quattro test che sono eseguiti da laboratori certificati: la prova in nebbia salina continua e alternata, l’immersione prolungata in acqua e il test d’invecchiamento accelerato.

La verifica, su richiesta dei clienti, della qualità dei processi di verniciatura è, tra le altre, l’attività in capo alla sede Foresi, del gruppo Argos ST, azienda del gruppo specializzata nell’applicazione di rivestimenti per cataforesi, a polvere e liquido. Questi trattamenti sono funzionali a prevenire la corrosione di materiali come ferro, acciaio e altre leghe, garantendone una maggiore resistenza: nello specifico, la verniciatura con liquidi ad alta temperatura consente alle parti metalliche sottoposte a temperature particolarmente elevate di mantenere una buona tenuta.

  1. Il test di adesione con prova di strappo su quadrettatura è un metodo che consente, attraverso un apposito utensile a pettine e un nastro normato, di determinare la resistenza al distacco di vernici, pitture e rivestimenti rispetto ai supporti, attraverso la creazione di un reticolo ad angoli retti sulla superficie. Per procedere con la prova, occorre effettuare delle incisioni a reticolo che devono avere la stessa distanza tra loro, sia verticalmente che orizzontalmente, arrivando fino al substrato. Applicando il nastro adesivo sull’intera area di incisione e rimuovendolo energicamente è possibile determinare visivamente l’esito della prova: se nessun quadretto del reticolo si è distaccato, o se il distacco è limitato a un 5% della superficie e in corrispondenza delle intersezioni dei tagli, o ancora se la vernice si è staccata lungo i bordi dei tagli e alle intersezioni del reticolo per un valore compreso tra il 5-15% dell’area, il processo di verniciatura sarà ritenuto idoneo, ma il supporto richiederà una preparazione prima di una nuova lavorazione. Se, invece, la vernice si è staccata lungo i bordi dei tagli, o nelle parti corrispondenti ai quadretti per un valore superiore al 15%, a seconda dell’estensione del danno, si dovrà procedere con una raschiatura parziale o totale della superficie, prima di una nuova pitturazione.
  2. La valutazione dello spessore: attraverso apposita strumentazione, permette di misurare lo spessore dei rivestimenti, sia sulle superfici lisce, sia su quelle ruvide.
  3. La misurazione della brillantezza con riflettometro (Micro-Tri-Gloss Byk-Gardner): perché un processo di verniciatura sia ritenuto di qualità deve necessariamente garantire una brillantezza costante e uniforme per qualsiasi prodotto trattato. Soprattutto in caso di prodotti multicomponente, un gloss uniforme è la prova dell’alta qualità del trattamento e, di conseguenza, del materiale finale ottenuto. Dunque, per misurare la brillantezza in modo oggettivo, si fa ricorso al glossmetro, che può essere utilizzato sia su vernici, sia su plastiche, ma anche su metalli a specchio.

Gli altri quattro test, che l’azienda fa effettuare, quando necessario, da laboratori certificati, sono i seguenti:

  1. La prova in nebbia salina, un test standardizzato che permette di verificare quanto i rivestimenti superficiali riescono a proteggere il substrato dalla corrosione. I test di resistenza alla corrosione della cataforesi hanno una durata inferiore alle 500 ore, mentre per le applicazioni combinate di cataforesi e verniciatura a polvere i tempi di verifica si dilatano oltre le 500 ore. La verifica si effettua all’interno di una camera in cui viene nebulizzata la soluzione salina di prova (5% NaCl) alla temperatura di 35° C; questo fa sì che la nebbia derivante ricrei un ambiente particolarmente corrosivo, che consente – a chiusura del test – di misurare il grado di corrosione del campione. Durante la prova possono essere registrati alcuni esiti parziali per monitorare l’avanzare del processo corrosivo.
  2. Una versione specifica della prova prima descritta, denominata Alternate salt spray, si basa su un’alternanza di momenti in cui il materiale è esposto alla nebbia salina e momenti di riposo, così da simulare lo stress a cui è sottoposto il pezzo trattato nel corso del tempo Questa alternanza può essere programmata dalla camera climatica, in modo da eseguire più cicli di durata variabile.
  3. Il test di adesione dei trattamenti si effettua lasciando immerso in acqua per 24-48 ore il particolare trattato. Successivamente a questo arco temporale si valuta il grado di adesione del trattamento.
  4. Infine, la prova d’invecchiamento accelerato, permette di riprodurre in laboratorio – in un arco temporale molto limitato – quei danni che i materiali subirebbero se esposti per mesi e anni alla luce del sole, alla pioggia, alla rugiada. Per farlo, si fa ricorso ad apposite lampade UV: i materiali da testare sono così sottoposti non solo a temperature elevate e controllate, ma anche all’umidità.

«I processi di verniciatura contribuiscono indubbiamente a una resa estetica – commenta Guido Ghilardi, amministratore delegato degli stabilimenti Argos ST di Gonzaga e Borgaro Torinese – ma svolgono anche un importante ruolo funzionale. Pur non essendo un laboratorio che può effettuare veri propri test ed emettere certificazioni, nella nostra sede effettuiamo delle prove, su richiesta dei clienti, che permettono di monitorare la validità dei processi di verniciatura che effettuiamo. Si tratta di un’attività molto importante per noi, perché ci permette di garantire la qualità del nostro operato ed eventualmente correre ai ripari in caso di necessità».

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