SECONDO ISO 12944:2018 PER SPECIFICATORI E UTILIZZATORI

Lo standard ISO 12944:2018, riferimento internazionale per la progettazione e il controllo della durabilità dei cicli protettivi di pezzi e strutture d’acciaio, ha definito alcune modifiche importanti alla preesistente classificazione degli ambienti in funzione della loro corrosività.

Restano invariate le classi C1 (Molto bassa); C2 (Bassa); C3 (Media); C4 (Alta), mentre è stata modificata la classe C5 (Molto alta), precedentemente suddivisa in due sottoclassi (I, industriale e M, marino), ora unificata e solo per strutture in terraferma, e aggiunta una classe, CX (estrema), destinata alle strutture poste in ambiente offshore o in aree industriali con umidità estrema (95%) o ancora in atmosfere tropicali e subtropicali.

In relazione a ciascuna classe, la norma definisce anche i diversi livelli di durabilità. Il livello più alto (“molto alto”) prevede che il ciclo verniciante abbia una durabilità superiore ai 25 anni.

Uno dei metodi di prova previsti per ambienti di classe CX, le prove cicliche (regolate da una nuova parte della norma, la 9, che incorpora e sostituisce la precedente ISO 20340; si applica anche per alcune condizioni alle classi C4 e C5), è di difficile uso. Si pensi che, nel caso della classe CX, si tratta di esporre i campioni a una prova ciclica (25 cicli settimanali d’esposizione a nebbia salina, luce UV, condensazione, freddo) per 4.200 ore. 4.200 ore corrispondono a 175 giorni, 25 settimane: tempi veramente “critici” da accettare commercialmente, prima di ottenere conferma o meno del risultato.

La definizione di una prova ciclica come quella normata dalla parte 9 della ISO 12944:2018 ha, come conseguenza, di mettere fuorigioco il Metodo Acet (ISO 17463), perché quest’ultimo non dispone di prova comprendente anche l’attacco chimico dell’ambiente esterno, ma misura le reazioni strettamente connesse al meccanismo della corrosione.

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