Da più di 20 anni Rostirolla progetta e realizza sistemi di appensione per la verniciatura industriale, combinando flessibilità produttiva, standardizzazione e personalizzazione. Dalla gestione dei prodotti speciali alle soluzioni pronte a catalogo, l’azienda offre risposte tecniche rapide ed efficienti per ottimizzare il processo.
L’efficienza del ciclo produttivo, all’interno del processo di verniciatura industriale, dipende anche dalla scelta degli elementi ausiliari come i sistemi di appensione.
Tra questi rientrano ganci, telai e bilancelle, componenti che “reggono” la maggior parte dei processi di rivestimento delle superfici. Ne abbiamo parlato con Simone e Pierluigi Rostirolla, titolari dell’omonima azienda veneta (Morgano, in provincia di Treviso), specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di appensione per impianti di verniciatura.
Come si dividono i vostri ruoli all’interno dell’azienda?
PR – Io seguo tutta la parte relativa ai prodotti “standard”. Con questo termine non identifichiamo solo i codici a catalogo: spesso ci arrivano richieste con leggere variazioni di misura, forma, diametro che riusciamo a gestire con i flussi produttivi esistenti. In questi casi accompagno il cliente verso la soluzione più adatta tra quelle di cui già disponiamo, garantendo così rapidità, efficienza e sostenibilità.
SR – Io invece mi occupo dei prodotti “speciali”, ovvero di tutte quelle richieste che non si possono risolvere sfogliando un catalogo. Si tratta di costruire qualcosa di nuovo, su misura, per necessità molto particolari. In questi casi vado direttamente dai clienti, visito l’impianto e cerco di capire a fondo l’esigenza. È una tipologia di vendita diversa, più tecnica e consulenziale.
Quanto incide, in percentuale, questa fetta di vendita “sartoriale” sul vostro lavoro?
SR – Circa il 40% del nostro fatturato. Per noi è una percentuale importante considerando il maggiore impegno che comporta. Solitamente i clienti che ci chiedono questo tipo di soluzioni altamente personalizzate li definiamo “sentinella” perché verosimilmente intercettano prima degli altri un problema o un’esigenza: se riusciamo a rispondere efficacemente a loro, siamo già pronti per farlo anche con altri clienti in un secondo momento.
PR – Anche i prodotti standard tuttavia richiedono un approccio consulenziale. Capita infatti che il cliente invii uno schizzo o una foto e in questo caso gli proponiamo una doppia offerta: quella relativa al prodotto esattamente richiesto e un’altra relativa a una soluzione molto simile, già esistente. Se possiamo attingere dal magazzino e non occorrono disegni, schede o programmi, si risparmia tempo e denaro. La standardizzazione intelligente ci permette questo tipo di flessibilità.
Potete fare un esempio concreto di ottimizzazione in questo senso?
SR – Recentemente un cliente ha richiesto un’attrezzatura nuova per verniciare migliaia di boccole. Invece di partire da zero, gli abbiamo consigliato di sfruttare un piantone che già aveva, fornendogli solo un nuovo pettine con più denti. In due o tre giorni, e rientrando nel budget, il cliente disponeva di una struttura perfettamente funzionante. Questo è il tipo di approccio che ci distingue: cercare di risolvere problemi nella maniera più efficiente e sostenibile possibile.
Come siete organizzati internamente a livello produttivo?
PR – Tutte le nostre macchine sono interconnesse e gli operatori vedono in tempo reale lo stato della produzione. I prodotti standard (o quasi) vengono gestiti direttamente dal nostro back office, che riceve le richieste, invia preventivi ed evade gli ordini in autonomia. I ganci solitamente vengono consegnati in 5-10 giorni, mentre le bilancelle, che hanno saldature, componenti e talvolta necessitano di una progettazione ad hoc, richiedono un po’ più di tempo.
Ad oggi, vi è mai capitato di imbattervi in soluzioni per il carico/scarico automatizzato?
SR – Al momento no. Riteniamo che ad oggi, l’automatizzazione dell’operazione di carico possa funzionare solo per un numero limitatissimo di realtà, con produzioni molto elevate e costanti. Per il verniciatore conto terzi e per la flessibilità che deve avere, le soluzioni manuali o semi-manuali restano ancora la scelta migliore.
Come affrontate il tema della manutenzione dei vostri prodotti?
PR – Ogni nostro prodotto viene fornito con un libretto d’uso e manutenzione, disponibile anche in formato digitale con QR code, che contiene istruzioni su come pulirlo, conservarlo e quale può essere mediamente la sua vita utile. Fermo restando che, al di là delle indicazioni tecniche, ciò che conta principalmente è il buon senso di chi utilizza il prodotto.
Guardando al futuro, quali sfide o innovazioni ritenete più stimolanti?
SR – Siamo aperti a tutto. Sicuramente gli argomenti “caldi” come l’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla progettazione o sull’analisi dei cicli produttivi catturano il nostro interesse. Così come il tema della sostenibilità, che riteniamo diventerà sempre più determinante: presto dovremo progettare prodotti non solo funzionali, ma anche più sostenibili, e imparare a comunicarli meglio ai clienti evidenziandone chiaramente vantaggi e modalità d’uso.
