ABBIAMO DECISO DI VALORIZZARE LE DONNE, SOPRATTUTTO QUELLE CHE HANNO SCELTO DI INTRAPRENDERE UNA CARRIERA MENO SCONTATA, IN SETTORI TRADIZIONALMENTE MASCHILI. LO ABBIAMO FATTO CON UN PROGETTO IN CONTINUO DIVENIRE CHE CRESCE MAN MANO CHE SCOVIAMO STORIE CHE VALE LA PENA RACCONTARE.
NON PERDERE I PROSSIMI NUMERI DI VERNICIATURA INDUSTRIALE E LE PROSSIME INTERVISTE!.

Ci sono ruoli che nascono per essere solo appannaggio del mondo maschile? Forse sì, come spesso accade nel settore dei trattamenti di superficie.

Pare però, almeno dalle prime interviste che abbiamo condotto per il nuovo progetto dedicato a valorizzare le donne, che il vento stia cambiando e che un’aria nuova soffi anche su questo settore.

Con questo articolo diamo avvio alla video rubrica Donne che rivoluzionano il settore del trattamento di superfici che mira a raccontare anzi, lo lascia fare alle dirette protagoniste, storie e percorsi professionali di donne che lavorano nel settore della verniciatura industriale e dei trattamenti di superficie. A loro abbiamo posto cinque domande ricevendo in cambio una moltitudine di racconti diversi, ognuno affascinante a suo modo ma tutti con un comune denominatore: la passione per il proprio lavoro.

PROVIAMO AD ABBATTERE UNO DEI CLICHÉ PIÙ GETTONATI DEL SETTORE: QUESTO NON È UN LAVORO PER DONNE.

«Sicuramente è un lavoro impegnativo che richiede molto tempo fuori casa» ci spiega Maria Alba Fusco, OC Quality Manager di Liberty Magona, azienda produttrice tra le più qualificate nel panorama siderurgico europeo. «È un ambiente prettamente maschile, i miei colleghi, clienti, fornitori e collaboratori sono praticamente tutti uomini. Come in tutte le cose ci vuole una certa attitudine e un certo carattere. Nel caso specifico è necessario aver un bel temperamento. Credo quindi sia un cliché, è un lavoro che le donne possono svolgere perfettamente senza alcun problema anche meglio degli uomini».

Tra le testimonianze raccolte c’è anche l’esperienza di Vanessa Viganò che si occupa del Paintshop Process Planning in Automobili Lamborghini: «devo ammettere che quando ho iniziato qualche anno fa mi è capitato di incontrare delle diffidenze legate al genere, come se non fosse possibile che una donna avesse conoscenze in questo ambito. Da quando però sono entrata in Automobili Lamborghini, nel 2017, ho notato invece un approccio diverso e una crescente considerazione che va oltre la differenza di genere. Sicuramente essendo una donna e una mamma non è facile riuscire a conciliare tutto ma non è impossibile».

Per qualcuna invece questa presunta distanza data dal genere si colma con la conoscenza, con lo studio e la pratica sul campo. È il caso di Greta Calzolari, titolare di Pro Tecnica Lab che nella sua video intervista fa emergere un punto cruciale: «questa non è un attività che puoi improvvisare e non è per nulla semplice. Devi aver lavorato sodo, devi aver studiato, credo che si vada oltre la differenza di genere. Penso anche che le donne abbiamo qualcosa in più da dare e in un’azienda il tocco femminile si vede!».

E se le parole volano, scripta manent e anche tutto ciò che riguarda i manuali di utilizzo oggi devono essere, se non tutti declinati anche al femminile, almeno neutri. Come ci spiega Chiara Foppa Pedretti, traduttrice specializzata nel settore della verniciatura: «mi trovo spesso a dover tradurre manuali tecnici e ho notato come si senta una forte necessità di essere più inclusivi, anche nei pronomi che si utilizzano. Ad oggi sono spesso tutti declinati al maschile ma non è così scontato che chi legge sia per forza un uomo. Per ovviare a questo, adotto nelle mie traduzioni piccole tecniche; con l’inglese è più facile mentre in italiano laddove possibile traduco inserendo sia l’operatore che l’operatrice oppure giro la frase in modo da evitare il maschile usando ad esempio: si deve, bisogna, è necessario. Sono piccole gocce ma credo siano utili a rendere ancora più reale il fatto che ci siano anche delle donne dall’altra parte».

QUAL È INVECE L’ESPERIENZA DI DONNE CHE GESTISCONO VERNICIATURE INDUSTRIALI?

Abbiamo raccolto il punto di vista di Elena Pegoraro, titolare di 3P Verniciature di Santa Maria di Sala (VE), che dice che, nella sua esperienza quotidiana, non ha molto a che fare con donne: «anche la nostra azienda ha tutta la parte operativa maschile. Scherzando, diciamo sempre che siamo organizzati come un corpo maschile ma con la testa femminile… Pur essendo un mondo prettamente maschile, a parte forse agli inizi, quando ero inesperta, non ho mai avuto problemi a relazionarmi né con gli operatori né con i clienti, per la maggior parte uomini, perché col tempo ho acquisito esperienza e conoscenza tecnica. La maternità ha solo complicato un po’ le cose dal punto di vista organizzativo ma ho avuto la fortuna di essere affiancata da mia sorella Silvia, rientrata dall’estero, dove viveva, a causa del covid. Da questo punto di vista, infatti, ritengo che in Italia non siamo ancora pronti a garantire alle famiglie il necessario perché le donne possano avere parità di opportunità nel lavoro, mancando i servizi di base come gli asili nido».

Un punto di vista condiviso da Giulia Baronchelli, della famiglia proprietaria di una delle aziende storiche, nel panorama italiano, di verniciatura industriale a polveri: la Verincolor di Montirone, in provincia di Brescia. «Ho cominciato a lavorare presto, seguendo le orme dei miei genitori, e ho avuto a che fare alcune volte con episodi antipatici, ma mi sono sempre posta con umiltà, pur conoscendo le mie capacità e competenze, anche tecniche. A volte bisogna farsi scivolare addosso i commenti e le occhiate perché di certo non valgo meno perché sono donna. Bisogna ammettere che dobbiamo fare ancora tanta strada per raggiungere la parità di genere. Non ci facciamo scoraggiare così come ha fatto mia madre Daniela Arrigoni, che è stata una pioniera nel nostro settore».

Questo sono solo dei brevi estratti delle interviste complete realizzate. Per scoprirle tutte e conoscerne gli sviluppi, guarda le inteviste.

Il progetto Donne della Verniciatura continuerà nei prossimi mesi ad essere alimentato con l’obiettivo di portare sotto la lente d’ingrandimento storie di donne che raccontano la propria esperienza professionale, diventando esempio anche per le future generazioni.

Le adesioni sono ancora aperte.

Per info: redazione@larivistadelcolore.com

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