Qualche anno fa, la nostra casa editrice La Rivista del Colore ha pubblicato un interessante libro nella collana dedicata ai manuali, Storia dei sistemi e mezzi di verniciatura industriale. L’autore, Mario Gionfini, è stato uno dei massimi esperti nel settore delle tecnologie e delle apparecchiature per la verniciatura, insieme a Luigi Ravarini, che ha portato e sviluppato la tecnologia di applicazione elettrostatica in Italia.
Il libro di Gionfini è una lettura fondamentale per chi lavora nel settore e dovrebbe far parte della biblioteca di ogni professionista. Oggi si parla molto di formazione, ma in realtà poche aziende la offrono ai propri dipendenti, se non quella obbligatoria. Il risultato? L’innovazione tecnologica è ferma da anni, salvo rare eccezioni, e sulle riviste tecniche si riscontra spesso una certa difficoltà a parlare di innovazioni.

Per questo, il 9 maggio 2025, grazie all’entusiasmo e alla competenza del nostro prezioso collaboratore Giovanni Cicatiello, organizzeremo un corso sulle vernici all’acqua con applicazione elettrostatica. Non si tratta solo di un adeguamento alle normative del Green Deal e alla necessità di innovare, ma anche di seguire l’orientamento dei produttori di materie prime, sempre più focalizzati su questa tecnologia. Il futuro della verniciatura va in questa direzione.
Per dare ai corsisti un punto di vista completo il corso si tiene nella sede della Ravarini Castoldi, alle porte di Milano, dove verrà offerta, oltre alla teoria (il programma completo nel riquadro), anche una parte applicativa effettuata con apparecchiature elettrostatiche.

Cosa è la verniciatura elettrostatica
Per verniciatura elettrostatica si intendono tutti i processi e sistemi di verniciatura in cui le forze elettrostatiche sono usate per depositare prodotti vernicianti sulla superficie di pezzi in modo da ridurne il consumo.
Dai primi esperimenti, legati alle leggi di Coloumb, fu evidente che corpi elettricamente carichi potevano attrarsi o respingersi. Questa attrazione o repulsione era evidenziata da un movimento, se i corpi erano liberi1.
Per garantire una verniciatura efficace, il pezzo deve essere posizionato in modo che la sua superficie sia completamente accessibile. La vernice viene nebulizzata in particelle molto fini, che vengono caricate elettricamente con un polo negativo. Nel frattempo, il pezzo da verniciare viene collegato a un polo positivo.
Grazie a questa differenza di carica, le particelle di vernice vengono attratte dalla superficie del pezzo, muovendosi verso di essa e distribuendosi in modo uniforme. Il risultato è la formazione di uno strato continuo e omogeneo di vernice.

Tre pilastri dell’elettrostatica
I sistemi elettrostatici possono essere realizzati in modi diversi, ma devono sempre garantire tre elementi fondamentali:

  1. Generazione di un campo elettrostatico che diriga le particelle di vernice verso il pezzo da verniciare.
  2. Nebulizzazione della vernice per trasformarla in particelle fini.
  3. Carica elettrica delle particelle in modo che vengano attratte dalla superficie del pezzo, garantendo una copertura uniforme.

Benchè i primi studi sull’elettrostatica risalgano al 1740 quando il professor Winkler a Lipsia descrisse le prime osservazioni scientifiche sui campi elettrostatici, l’impulso all’utilizzo dell’elettrostatica per la spruzzatura di vernici si deve a Ransburg. Venendo ai giorni nostri sono diverse le aziende che producono sistemi elettrostatici, che vengono utilizzati principalmente nell’ambito della verniciatura a polveri. Nella verniciatura con vernici liquide la Ravarini Castoldi, grazie alle intuizioni di Luigi Ravarini, è diventata una delle aziende leader nel settore, in particolare per l’utilizzo di vernici all’acqua.

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo delle apparecchiature elettrostatiche?
L’utilizzo di apparecchiature elettrostatiche nella verniciatura con vernici liquide offre numerosi vantaggi, tra cui:

  • migliore efficienza di trasferimento.
    La carica elettrostatica applicata alle particelle di vernice le attira verso il pezzo da verniciare, riducendo la dispersione nell’ambiente e migliorando l’adesione.
  • riduzione dei costi di vernice.
    Grazie a un trasferimento più efficiente, si utilizza una minore quantità di vernice per ottenere la copertura desiderata, riducendo il consumo complessivo di materiale.
  • copertura uniforme.
    Le particelle caricate elettricamente si distribuiscono in modo più omogeneo sulla superficie del pezzo, anche nelle zone più difficili da raggiungere, migliorando la qualità del rivestimento.
  • minore inquinamento e spreco.
    La riduzione dell’overspray comporta un minor impatto ambientale e minori costi di smaltimento dei rifiuti.
  • aumento della produttività.
    La maggiore efficienza del processo permette di verniciare più pezzi in meno tempo, riducendo i tempi di lavorazione e migliorando la produttività complessiva.
  • minore manutenzione delle cabine di verniciatura.
    Riducendo la dispersione della vernice, si accumula meno residuo sulle pareti e sui filtri della cabina, diminuendo la necessità di pulizia e manutenzione.
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