Sgrassaggio

Quando ci laviamo la faccia o le mani compiamo essenzialmente tre operazioni: sgrassaggio (o lavaggio), risciacquo e asciugatura.
Con acqua e sapone e l’azione meccanica di sfregamento (necessaria tanto più quando più lo sporco è aderente) “stacchiamo” lo sporco dalla superficie della pelle facendo sì che questo si sciolga o si emulsioni o semplicemente si disperda nella fase liquida. Abbiamo effettuato quello che più avanti chiameremo lo sgrassaggio e il lavaggio vero e proprio.
Se avessimo la percezione che acqua e sapone non fossero sufficienti – per la presenza, per esempio, di macchie di catrame – le sfregheremmo con uno straccio bagnato in qualche solvente (alcol o acetone, per esempio), per poter togliere o semplicemente “smuovere” questo tipo di sporco che poi verrà completamente eliminato nella successiva operazione con acqua e sapone. Abbiamo compiuto quello che più avanti chiameremo prelavaggio.
Se infine toccassimo con le nostre mani, da poco perfettamente lavate, qualcosa di molto secco e non unto (esempio della polvere), potremmo lavarle semplicemente sfregandole con acqua. Impropriamente diciamo che ci siamo risciacquati le mani: semplicemente, le abbiamo lavate con acqua.
Per tutte le operazioni sopra descritte facciamo ricorso a concetti comuni: l’eliminazione della sporcizia (il contaminante) dalla superficie che vogliamo pulita e il suo passaggio al mezzo liquido usato; se del caso, preceduta da un’operazione capace di mettere il contaminante in condizione di essere facilmente allontanato nella successiva operazione di passare al mezzo liquido usato. Possiamo allora definire come prima fase del lavaggio, che chiameremo lavaggio vero e proprio, l’operazione o la successione di operazioni che provocano il distacco e l’allontanamento del contaminante della superficie.
Dette operazioni possono essere chiamate, dipendentemente da come sono condotte, prelavaggio, sgrassaggio o, semplicemente, lavaggio.
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