SOLUZIONI SGRASSANTI SATURE DI OLI E GRASSI RIMOSSI

Le soluzioni sgrassanti attualmente utilizzate emulsionano oli e grassi rimossi dalle superfici dei manufatti metallici, riducendo man mano la propria attività per il costante inquinamento fino a dover cambiare lo sgrassante, che poi deve essere smaltito: cominciano i primi costi della verniciatura.

Per eliminarli si possono utilizzare gli sgrassanti nanotecnologici, che non inquinano la loro soluzione, in quanto gli oli rimossi vengono immediatamente separati (con uno stramazzo della vasca di contenimento, mantenendo lo sgrassante perfettamente limpido e l’acqua di risciacquo, al bicarbonato di sodio, può essere facilmente recuperata oppure scaricata senza alcun trattamento perché non inquinante.

Si utilizzano anche gli stessi tunnel che operano attualmente; costi dello smaltimento: zero.

FANGHI DI CONVERSIONE FOSFATICA O CROMATANTE

Le reazioni chimiche della fase di conversione fosfatica e cromatante dei metalli ferrosi, di alluminio e altri metalli non ferrosi creano fanghi insolubili, che debbono essere smaltiti a costi non indifferenti perché sono inquinanti.

Sono completamente irrecuperabili e pertanto chi vernicia deve ricorrere ad altre tecnologie (che eliminano le reazioni di conversione fosfatiche e cromatanti), a mezzo di prodotti nanotecnologici, applicati per nebulizzazione o “no rinse” sui pezzi, evitando così di procedere al risciacquo con acque di rete e demineralizzate, risparmiando denaro anche in questa fase.
Si utilizzano anche i tunnel esistenti, a cui bisogna aggiungere, nella fase finale, solo le apparecchiature di nebulizzazione di basso investimento.

Infine qualora sia necessario cambiare l’impianto di verniciatura obsoleto oppure solo il tunnel di pretrattamento, è possibile innovare il tunnel con l’uso di prodotti monostadio, che sgrassano/convertono/passivano in una sola operazione, senza necessità di sgrassaggi iniziali, di risciacqui con acqua di rete e demineralizzata, senza alcuna creazione di fanghi: minori costi del 70%, nessuna spesa di smaltimento.

Un altro settore impiantistico, che crea rifiuti da smaltire, è quello della spruzzatura di vernici in polvere e di vernici liquide.

Le acque di processo possono essere trattate e recuperate interamente: parliamo di “scarico zero”.

POLVERI “FINI” NON PIU’ UTILIZZABILI SUGLI IMPIANTI

La spruzzatura di vernici in polvere, la cui resa di applicazione elettrostatica sui manufatti metallici da rivestire è bassa (per questo bisogna ricorrere alla formazione di una nube polverosa, dentro cui passano i manufatti), obbliga a recuperare l’overspray caduto al fondo della cabina, riciclandolo continuamente, attraverso filtri specifici, il cui attrito riduce le dimensioni delle particelle di polvere, fino al punto di non essere più riutilizzabili elettrostaticamente: devono essere scartate e smaltite.

Ma oggi, grazie al lavoro di ricerca della SBS di Venegono Inferiore in provincia di Varese e della Bullcrem Lack di Riese Pio X, in provincia di Treviso, le polveri scartate vengono recuperate con la stessa qualità iniziale e immesse nel ciclo produttivo come materie prime secondarie: esempio tipico di economia circolare con il recupero totale di quel 10% di fini sulla quantità iniziale utilizzata, oggi smaltito.

MORCHIE DI SPRUZZATURA DI VERNICI LIQUIDE IN CABINA A VELO D’ACQUA

Le morchie di spruzzatura di vernici liquide sono quantitativamente elevate, perché raggiungono il 40-50% dell’applicato, assorbito dal velo d’acqua che abbatte l’overspray, che non viene depositato sui manufatti.

Quelle di spruzzatura al solvente possono essere recuperate indirettamente da appropriati impianti (si vedano le soluzioni adottate da Geico), che producono “pigmenti colorati” ricchi di resine organiche, che poi sono restituiti al produttore di vernici per la loro nuova formulazione: è un recupero e un riciclo che permette un’attività senza più smaltimenti inquinanti.

L’overspray di vernici all’acqua, assorbito dal velo d’acqua di cabina può essere completamente recuperato e riciclato in azienda, da appositi ultrafiltri, perché l’acqua diventa il suo diluente, senza creare alcuna coagulazione (come succede invece con le vernici al solvente per incompatibilità acqua/solvente): la vernice recuperata e filtrata può ritornare alle pistole di spruzzatura, facendo economizzare il 40-50% del costo della vernice all’acqua precedentemente acquistata.

CONCLUSIONE

“Economia circolare” può essere oggi il primo messaggio positivo all’amministrazione aziendale di chi vernicia in proprio e per conto terzi, grazie ad un notevole miglioramento ecologico per il recupero e l’eliminazione dei rifiuti pericolosi che sempre l’operazione di verniciatura produce in notevole quantità.

Il secondo miglioramento è finanziario e riguarda il risparmio apportato all’azienda per l’assenza o il recupero e il riciclo dei rifiuti, che la tradizionale verniciatura oggi produce in continuazione e necessita di smaltimento ecologico sempre costoso.

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