Frutto della lunga esperienza nella verniciatura industriale di Mario Rosolen, titolare insieme al figlio Davide della start-up Fileco, l’idea del nuovo filtro a secco Filbox prende spunto dalla capsula del caffè: perché non utilizzare lo stesso concetto, si chiedono i Rosolen, per semplificare l’utilizzo dei filtri nelle cabine di verniciatura?

Il filtro Filbox, infatti, è costituito da una “capsula” quadrata tridimensionale – di misura adatta a tutte le configurazioni di cabina di verniciatura esistenti – costruita con cartone di recupero, “riempita” con filtri di carta a seconda delle esigenze: a più strati, incrociati, sovrapposti. La modularità dei filtri consente l’utilizzo in diversi contesti, a parete con elementi sovrapposti, autoportanti o accostati, a pavimento, in modo completamente personalizzato.

La caratteristica principale è però la facilità di montaggio e smontaggio una volta esaurito: è sufficiente una persona per effettuare l’operazione, dato che tra loro sono collegati come fossero dei mattoncini del noto gioco, e in pochi minuti si conclude la sostituzione.

Infatti i singoli filtri sono privi di struttura metallica, non richiedono di essere “montati” dall’operatore, essendo già preassemblati (attualmente in 8 configurazioni di filtrazione, sempre con materiale di recupero).

E’ poi dimostrabile la sua elevata efficienza di filtrazione.

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