L’utilizzo industriale dei prodotti chimici di pretrattamento nanotecnologico è ufficializzato durante il primo convegno di Verniciatura Industriale, intitolato Nanotecnologie 2001, che si svolse presso il Politecnico di Milano alla presenza dei massimi esponenti del rettorato, della ricerca e sviluppo universitario e de La Rivista del Colore.

Nel 2003 la Whirlpool Elettrodomestici di Gardolo (Trento) ha in iniziato l’uso completo dei prodotti citati per pretrattare ben un milione di frigoriferi in quell’anno con prodotto derivato dalla reazione di una resina in dispersione e uno specifico silano (Piero Pecchioli fu il leader della rivoluzione tecnologica).

Nel 2005 tutte le aziende italiane ed estere commercializzano questi prodotti come sostituti possibili del fosfosgrassaggio, della fosfatazione allo zinco, per l’acciaio, e della cromatazione e fosfocromatazione per l’alluminio e altri materiali non ferrosi, cominciando un notevole lavoro di ricerca per lo sviluppo del prodotto nanotecnologico, avendo verificato i grandi vantaggi offerti da questi prodotti organo inorganici rispetto a quelli completamente inorganici come la fosfatazione, la cromatazione e altri ancora.

Nel 2006 l’edizione” Speciale Nanotecnologie” di Verniciatura Industriale riportava come il settore dei trattamenti delle superfici avesse intrapreso la strada dell’innovazione (Procoat Italia, Henkel, Chemetall, Dollmar, MacDermid, Condoroil, Olivari, NTD Nalco), percorrendo due strade di ricerca: con prodotti filmanti quasi tutti derivati da silani oppure misti che richiedono un risciacquo finale – sono di natura fluozirconica oppure di tipo organo fosfato o organo silicea o di sali cerio oppure di tipo “sol-gel”.

Nel convegno “Nanotecnologie 2008” si ufficializza anche lo sviluppo degli sgrassanti nanotecnologici, che migliorano qualità, ambiente ed economicità nella sostituzione degli sgrassanti alcalini e acidi (da parte della STS di Ciro Poggioli di Ravenna) prima della conversione nanotecnologica.

La nona edizione del convegno “Nanotecnologie 2009” presenta invece una importante innovazione impiantistica di applicazione dei prodotti di conversione dopo sgrassaggio, a mezzo di apparecchiature di nebulizzazione (niente più vasche, niente più rampe nel tunnel, niente più trascinamenti, niente più sgocciolature, niente più risciacqui): secondo Andrè Bernasconi, che ha industrializzato per primo la tecnologia, con il modulo Soft Rain, oltre alla ovvia riduzione dei costi operativi di oltre il 40%, l’operazione migliora qualitativamente la conversione chimica dei metalli, perché crea immediati legami di ancoraggio del prodotto sul metallo sgrassato, contrariamente alle tecniche tradizionali di spruzzatura per mezzo delle rampe esistenti nel tunnel, che formano lo strato protettivo solo dopo asciugatura a caldo.

Nello stesso periodo un innovativo processo della Henkel, Bonderite CC41, sostituisce integralmente il fosfosgrassaggio con un prodotto nanometrico di contemporaneo sgrassaggio/ conversione nanotecnologica, esente da fosfati e metalli pesanti, presentando anche una colorazione dorata.

ATTUALITÀ

Nel 2015 la Chemtec di Corbetta (Mi) lancia nel mercato il pretrattamento monofase eseguito con un prodotto che sgrassatratta- passiva in una sola operazione della durata di 3 minuti circa (Toran 3 è il nome), in immersione assistita da ultrasuoni o direttamente a spruzzo.

La fase di sgrassaggio è condotta da fluidi organici altobollenti – non solventi – che permettono di staccare completamente dal supporto oli e grassi: questi inquinanti rimossi vengono subito inglobati nel polimero passivante, presente nella soluzione, funzionando da plastificanti dello strato filmante che si genera dopo asciugatura a forno (120°C): risparmi fino al 70%. Intanto la ricerca del miglioramento qualitativo delle soluzioni nanotecnologiche continua regolarmente.

Nell’ultimo convegno “Nanotecnologie 2019” dell’Anver, svolto sempre presso il Politecnico milanese, Tommaso Giovenzana della Chemtec e Andrè Bernasconi della DN Chemicals hanno presentato interessanti innovazioni di prodotti nanotecnologici, che migliorano qualitativamente, come resistenza alla corrosione, i tradizionali commercialmente utilizzati oggi:

  • il primo, utilizzando composti organici del fosforo a inibire la movimentazione elettronica dovuta alla dissoluzione del metallo
  • il secondo, utilizzando nanotubi di carbonio a bloccare la penetrazione di umidità e aria attraverso lo strato nanometrico applicato.

Con risultati sorprendentemente analoghi: 800-1000 ore di resistenza anticorrosiva alla prova di nebbia salina con 2mm, all’intaglio sulla lastrina, di ossidazione.

Maggiori dettagli al riguardo verranno forniti al lettore di Verniciatura Industriale dopo il reportage eseguito presso aziende che li stanno utilizzando industrialmente.

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