I recenti movimenti di un interessante indice dei noli internazionali (BDI, Baltic Index, Londra) mostra il ritorno dei costi dei noli (almeno per i prodotti sfusi) sui livelli pre-pandemia. Certo, si tratta di un indice alla cui formazione non possono concorrere le società finanziarie speculative, tuttavia viene ritenuto un anticipatore aderente alla realtà dell’andamento dell’economia mondiale.

Uno de fattori dell’aumento esponenziale dei prezzi, la logistica internazionale, pare dunque normalizzarsi. Credo che resti il problema di fondo, la fragilità delle catene di fornitura, e le opzioni disponibili di un settore, i trattamenti delle superfici, molto polverizzato e con scarso impatto di fronte a problemi come quelli appena vissuti di apparente scarsità di materie prime (resine, vernici, acciaio, energia) e concreto aumento dei prezzi d’acquisto. In particolare, penso allo sforzo congiunto per recuperare competenze e aziende capaci di minimizzare eventi negativi come quelli vissuti negli ultimi mesi, sul fronte approvvigionamenti e variazioni dei prezzi.

Dopo l’appello rivolto dallo scrivente e da Danilo O. Malavolti durante i P&E Milano Coating Days alle associazioni settoriali invitate (tutte), di stabilire un calendario comune di confronto e passare dalla lamentela all’individuazione di possibili soluzioni, Paolo Gronchi (Politecnico di Milano) e Danilo hanno convocato, per la metà di novembre, una riunione organizzativa. Ne siamo convinti sostenitori: se partiamo dalla necessità di recuperare know-how perduto, sarà essenziale il ruolo della ricerca e dell’Università, se vogliamo che i trattamenti delle superfici crescano, sarà necessario non accontentarsi più di ciò che “passa il convento” asiatico, e quando e ai prezzi che decida.

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