Le moderne vernici UV attualmente sono utilizzate per dare protezione ai materiali lapidei in una sola passata, soprattutto per rendere minimi i costi operativi della loro applicazione, per sfruttare la luce ultravioletta del sole e per far procedere la polimerizzazione completa del film applicato anche nelle parti nascoste alla luce, anche al buio, contrariamente a quanto avveniva nel passato con l’uso delle tradizionali vernici UV radicaliche.

Si tratta delle innovative vernici UV di polimerizzazione cationica, sviluppate dopo le ricerche della ricercatrice Carola Corcione docente dell’Università del Salento, sede di Lecce, che sono state utilizzate per la manutenzione delle facciate della chiesa barocca di Santa Croce a Lecce, e di altre chiese locali, che sono costruite con la nota “pietra leccese”, costituita principalmente da carbonato di calcio in granuli calcarei e altre sostanze, che danno origine a differenti qualità di roccia che il tempo erode con perdite specifiche delle forme dei fregi, capitelli, pinnacoli e rosoni della complessa architettura del Barocco Leccese.

La natura stessa della pietra la rende molto sensibile all’azione meccanica degli agenti atmosferici, all’umidità, alla stagnazione di acqua e allo smog.

Per rendere la pietra più resistente alle intemperie, i maestri scultori dell’epoca barocca usavano trattare la roccia con il latte : il lattosio, penetrando all’interno delle porosità, creava uno strato impermeabile che preservava la pietra fino a portarla, quasi inalterata, ai giorni nostri. Cosa impossibile da farsi oggi, in quanto l’indurimento avveniva dopo mesi dall’applicazione. Attualmente l’uso di vernici UV che polimerizzano direttamente con la luce del sole in pochi secondi e che continuano l’indurimento del film, anche se non vengono irradiati direttamente, in poche ore, ha risolto il problema della manutenzione di questa pietra porosa delle straordinarie chiese e palazzi barocchi della città e della provincia.

È frutto degli straordinari risultati della ricerche di Carola Corcione, che ha messo a punto il prodotto Hybrid, costituito da monomeri e oligomeri resinosi, Sali di natura cationica, mescolati a prodotti nanotecnologici che stanno perfettamente proteggendo la pietra leccese della chiesa barocca di Santa Croce.

PROSPETTIVE FUTURE

I notevoli risultati della ricerca di Carola Corcione potrebbero stimolare ora i produttori di vernici liquide e in polvere a formulare prodotti di polimerizzazione UV cationica, idonei soprattutto per le provate resistenze agli agenti atmosferici, per la polimerizzazione completa dei film applicati su manufatti tridimensionali difficili da raggiungere dall’irraggiamento ultravioletto e per il salto di qualità impiantistico, che contrarrebbe le superfici oggi occupate in azienda del 90% circa, a costi d’investimento dimezzati.

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